g i o r g i o   v a l e n t i n u z z i

CANTICO DEI CALICI

Poesie conviviali

1989-2002

secondo atto

 

 

 

a Enzo Bonazzi

 

 

L’AVVENIRE E’ AVVENUTO

come se un grande dolore

risolvesse il problema

o l’essenza stessa della

Vita

Non possiamo capire

o capiamo

e non possiamo?

Andiamo nel mondo

delle parole

Cosa sarà morale

Cosa ci spinge a correre

Correre fino all’interno

di noi stessi?

Che condizione?

Che identificazione?

Stonenghe?

I Camuni?

Chi afferma che i problemi

sono sempre gli stessi?

Chi dice che la poesia è morta?

Henry Miller era senz’altro

un grande poeta

e il sesso

è fonte

grande fonte di poesia

Diamoci materiali

belle penne e fogli bianchi

Anche la televisione

è una fonte

ABILITA’ è veramente una parola

AMEGDOLE in abbondanza

per una nuova società

la Società

Finalmente una fonte inesauribile

la TV

Essi parlano

Essi mostrano

Essi dicono

La donna e il seme

La donna è il seme

Essi dicono

La donna compie la

selezione

Essi parlano

La natura (ahimè) mangerà

l’architettura

Le città di oggi realmente

diverranno fantascienza

Nel domani o nello ieri?

Nel fumo germoglieranno morenti

le mie più belle invenzioni

i sogni che stento ora

a ricordare

ma che mi perseguitano come

larghi vuoti di case

come cretti ma più indecisi

più incisivi insieme

Il fascino di che?

Non oso guardare indietro

Avevo verità dentro le tasche

Cento miliardi di galassie

e ancora a ricercare la

Prova

dal polso o dal cuore

di essere vivi

(Oh!) ma la televisione

Ci perderemmo in inchini

se potessimo

Ma non possiamo no

non possiamo

Eccomi finalmente

falso

Realmente il cuore

è un muscolo

Annamaria! E Annemarie del mondo!

Un muscolo

è proprio così

In fondo al cuore

c’è il sole

Se ci perdessimo in un

mare burrascoso

annegheremmo ma

poi rivivremmo

come serpenti

Non pianificate

anche il muscolo

cardiaco

Anomalie d’amore

Anomalie quotidiane

Il cuore fa rima

con cuore

fa rima con

vasi valvole

(Almeno) Ora anch’io

ho i miei cinque

lettori

sparsi come sono soltanto

i lettori

nel mondo

invertebrato

prima della

spina dorsale

Condotti vasi sanguigni

tempi di realizzazione

La forma di un

cuore!

Batti mio cuore nel

fumo batti il tempo

dei lettori

dei dei (dei)

ventricoli e rane

atri e rettili

placenta e feti umani

e il cuore fa rima

con cuore

Un urlo è un raggio

di sole

e il

sole

sta in fondo al

cuore

Didattiche sentimentali

TRADIRE LA MOGLIE

FA VENIRE L’INFARTO

Attualmente è come la

peste però è un’altra

fonte

Anche gli stupidi possono

scegliere

La grande oca

del mattino milanese

si è fatta cremare

Artur Miller

vecchietto reazionario

perduto in un mondo

di protagonismo

sputa su Norma Jean

Naturalmente

Il commesso viaggiatore

vecchio bacucco

il teatro ridotto alla

realtà

Willy

lavorare è bello

prendiamo su il martello

Sarebbe veramente prodigioso

pisciare fuori dal

vaso

Fossi soltanto malato

penserei a questo

Canto dei calici

come ad un tempo

e un modo

senza cervello

Non voglio sapere

non voglio

panorami e

auto accidentate

Dio che

palle!

Vorrei ancora pensare

di aver fatto il possibile

il possibile

lo so che è vero

lo so benissimo

ma

so

anche

che

non

è vero

il vero

Vuoi che ti ami

di testa

o di cuore

disse Maria

Antonietta

Lui non capì

era senza orecchie

nel frangente

però se il mare

il mare

Andremo ancora in giro

per Lombardie invadenti?

All’improvviso dall’oscurità

le luci ci sovrastano

rimbalzando

almeno due volte

e si strappano da noi

Da noi immersi

in noi

senza speranza

SENZA SPERANZA

è già un verso

che fa orrore

e orrore non

è una parola

da usare

in una cosa

che amiamo

che sembra persino

poesia

SENZA SPERANZA non è

una fonte

IL MONDO E’ PIENO DI RAGAZZE

e tu dovresti avere il meglio

IL MONDO E’ PIENO DI RAGAZZI

e tu dovresti avere il meglio

IL MONDO E’ PIENO DI GAY

e tu amore ed io amore

sculettiamo

senz’arte né parte

Avessimo quattro ore per

pensare

come in Terza Nazionale

negli scacchi

Non c’è tempo

se non negli esami

nelle partite

nei tornei

Ma non le abbiamo

Possediamo il

vuoto

che sarebbe poi un

posto stracolmo

di ore

come la libertà

o l’assenza

Poi viene

la stanchezza

di tante parole

TI AMO TROPPO

Cosa vorrà poi dire?

è TI AMO

che voglio dire

Nel sottoscala

ci nascondiamo

e ci tocchiamo

siamo ragazzetti

e non ci amiamo

troppo

è passato davvero

il tempo

e nella mente

tutto è (qui) -intatto-

voglio tornare in montagna

voglio tornare

Ho perso

qualcosa

vivendo

pensando

di vivere

IN UN CERTO MODO

ho perso tutto o

quasi

io sono uno scellerato

Questa è immortalità

Ma potrò rientrare

in me?

Che gioia

una penna ad inchiostro

e un foglio bianco!

I vecchi sono come

la pioggia

Dobbiamo portare i baffi

scopriremo un filone

d’oro sotto i parchetti

L’avvenire

è avvenuto

e sicuramente

si vale più da vivi

che da

morti

Se cercate la morte

la morte vi troverà

prima

perché gioca in casa

perché muove i bianchi

noi non abbiamo

siamo i neri

i neri

i neri non vanno a

COLAZIONE

Posso restare ancora

un attimo

Entrerò in questa foresta

e ne uscirò se

potrò

Mi chiuderò nel cesso

a pensare

dimenticando tutto

soprattutto le belle

cose della vita

Siamo soli

Va a fuoco l’albergo

I figli ritornano

Ho perso la partita

Ho preso 4 in matematica

Avevo soltanto 4 ore di

tempo

Sono entrato nella

foresta

Uscirne uscirne

ESCI ESCI

ESSI PARLANO

ESSI DICONO

ESSI SPIEGANO

Dobbiamo portare i baffi

e la foresta?

Essere abbronzati

vivere abbastanza

per gabbarla

Anche se ci aspetta

agli incroci

Ci sono crocicchi

da cui la vita

comincia

Un’altra fonte

Voglio parlare con i

Fantasmi

Ci pagheremo in denaro

le lacrime

E’ l’ora

perdiamo la

nave

 

 

 

Ghirla notte

Tra un lunedì

E un martedì

Nell’ottobre

1991

 

 

 

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