g i o r g i o v a l e n t i n u z z i
CANTICO DEI CALICI
Poesie conviviali
1989-2002
a Roberto M.
VAL LA PENA MOLLA’ I CIAPP
val la pena?
Non val al pena di dartelo dentro
in fica
non vale
non val la pena
neanche il pene
che è poi
un facile
gioco
non solo
d’umori
non val la pena
ma forse
Lui
il Cazzo
bene incommensurabile
nella fica
in qualche
motel mentale
è salute
invero
salutare
questa carta
sa proprio di muffa
e di vecchie
mutande
che sapore
hanno
queste mutande?
Ho sigillato il vino
la dolce bottiglia
ho sigillato il
mio cuore
e la
testa che alimento
di antichi beceri testicoli
sicuramente
non faccio comparazioni
dispersive
non aggiungo aggettivi
Dio aggettivo!
Sarà aggettivo o
oggettivo questo nuovo dio
cattolico
Un dio cattolico
è il massimo
realmente il massimo
il massimo divis-decuplicatore
che è
che sarà?
He was a chian
Solo così sopravviveremo a questa
morte misera e demenziale
data da povere dementi
ossa
il tormento soltanto
e checche che la notte ritornano
invadendoti di checchismo e
di A
Di femminile ma che cazzo!
Di femminile!
Ho sempre scopato e viaggiato
dentro la misera ricca vita
che mi diedero
ma un’esistenza al femminile
nò! Tutto femminile
femminile
Noi che scopammo
Non inculammo
Che scopammo in culo
Mai da zia
mai
Che mani
No
Che mani
L’acidità m’assale la bocca dello
stomaco
senza più garanzie
anche le parole non
hanno garanzie anche
gli amori senili
senza garanzie
ma che vuoi
mamma checca
mamma checca
solo donne
dalla mamma
alla checca
anche i carabinieri
i carabinieri
Roberto?
grandi piccoli froci
Che bello tutti froci?
Tutte donne?
Tutte merdazze?
Tutti tutto?
Oh che bello!
Bambini
dove siamo
ho sentito persino dire
- io sono reale
ho le mie realtà - addio
addio realmente
alla vita
già finita
la
Vita
di donne
letti di donna
pensieri di donne
e le checche?
Donne amplificate
orrore!
Non è solo una
parola
è un millennio che
si chiude
è un millennio che
si apre
apre
chiude
solo la fica
o il buco
del culo
elementare caro
valentinuzzi
molto elementare
pensa caro
elemento elementari
scrivi come viene come
sei non pensare
vai chiudendo porte
e Manzoni ultimo
romanziere dell’occidente
solo lui poi Gadda
ora Marquez e
Gloria dei Them
Voglio sopravvivere
a questa voglia
di distruzione
voglio sapere
come sarà la
merdazza poi
che rarità!
Sappiamo coscientemente
della nostra scarna
coscienza
Tutto se ne va
e senza citare nulla
di citabile
formiamo sui nostri
passi
semplicemente
semplicemente
Che frocerie!
le vendemmo ai froci
ai froci
anomali in quanto
se stessi
non per sesso
semplicemente
per piccole
paure
i froci
le checche
non se ne vanno più
non se ne vanno
non se
siamo qui
a dire
NON SE NE VANNO
Che cazzo
ti ho fra le palle
e il piccolo universo
viene poi la rosa del tuo
mento e Daniela
grande oca
del mattino milanese
anatre starnazzavano lì
a Paderno Dugnano
tre secoli fa
Stessa minestra
mi manca il respiro
Chiudiamo sfiatatoi e
rimorsi
teniamo scopato
e teniamo pensato
finché possiamo
teniamo pensato
Penserò poi a te quando
potrò
penserò finché carte amici
ed altri orpelli non me lo
impediranno
Vedo nuove strutture
zingari e cardiologhe
Vedo talmente lontano
che mi pare di morire
per questo
Vorrei proprio violentare le parole
e fregarmene
solo questo? Solo questo?
Affidare i miei versi ad
un cassetto
come dice Massimo
Affidare i versi al cassetto
è come farmi una pipa
Ho imparato
che le seghe più belle
non si fanno soli
I cazzi non sono uguali
lo sai?
E le fiche non sono uguali
E i buchi di culo non sono
uguali tra di loro
Mi sento imbrogliato
M’hanno imbrogliato sicuramente
m’hanno venduto fica per amore
e poi amore per fica
non ricordo nulla ora
di vero
non sono una persona reale
io sono strutturale
strutturale non dozzinale
Sei cassetti cinque piccoli piccoli
pezzi d’asini vaganti
dentro armadi
e amori che dire
io non ci capisco
Sono le differenze che contano
Cosa faremo senza Te?
Divertiti amore
divertiti!
Paderno di Udine
4 ottobre, h. 4.00